Purtroppo sono la prima che, in questo genere di cose, ho fatto un gran casino nel passato. Non nego che me ne sono andata,
sbattendo la porta da luoghi di lavoro che mi trattavano come un essere inferiore. Forse perché sono una donna o forse semplicemente perché erano abituati a farlo un po’ con tutti, uomini o donne che fossero.
Non nego di aver ascoltato battute sessiste, sia dagli uomini sia, peggio, dalle donne stesse. Mi è capitato di sentire in ufficio commenti beceri da parte degli uomini all’arrivo della neoassunta piacente impiegata, così come essere stata infastidita da aggressioni verbali sulla mia persona e sul mio aspetto quando osavo rispondere a tono riguardo alcuni argomenti (ma anche le donne spesso usano la stessa tecnica intimidatoria!).
Sicuramente milioni di volte ho sopportato malamente l’atteggiamento presuntuoso degli uomini che ti chiedono se hai riavviato il computer e staccato la presa dalla corrente anche se sono 25 anni che lavori nell’informatica e hai un problema tecnico che non si risolve con il semplice riavvio del pc. Ma lo faccio anche io con mio marito quando non trova qualcosa in casa, solo che nel 90% dei casi posso essere certa che non abbia guardato nel posto più plausibile. 🙂
Mi è anche stato detto durante una riunione di lavoro che dovessi passare lo straccio per la polvere, oppure chiesto di portare dolci, vero.
Vero anche che, come gran parte delle donne, mi sono capitate quelle brutte avventure per cui qualcuno ha provato a prendersi una libertà di troppo, allungando una mano quando non doveva farlo. E queste sono oggettivamente cose che non vanno fatte. Però non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di accusare tutti gli uomini della Terra di essere dei pervertiti aggressori, perché so che semplicemente non è vero.
E a casa mia, quando ero piccola, volavano sì schiaffi, ma, mi spiace smentire la narrativa corrente, sono sempre state le donne quelle più aggressive rispetto ai ben più numerosi parenti di genere maschile.
Quindi posso asserire con convinzione, oggi, che questa storia del patriarcato è una gran pagliacciata.
E che le donne che marciano in piazza strappandosi i capelli come baccanti gridando “morte al patriarcato”, non stanno aiutando la causa, anzi. Con questa stupida motivazione stanno, francamente boicottando la lotta per la parità dei sessi.
Oltretutto è una lotta sostenuta chiaramente da quei movimenti che da qualche anno a questa parte spingono per l’educazione all’affettività nelle scuole.
Magari, invece, tornassimo a leggere i classici, la poesia e a dare maggiore spazio alla filosofia e alle materie umanistiche! Che ormai si studia solo allo scopo di collocarsi in qualche posto e campare di stipendio mensile e nessuno coltiva più l’ambizione di migliorarsi né intellettualmente né moralmente.
Fino al 2020 pensavo che mancasse pochissimo ad affinare quei 2 o 3 dettagli che avrebbero reso la nostra società più equa.
Ora non più. Ero un’illusa…ostia se ne dobbiamo ancora fare di strada! Siamo fermi alle invasioni barbariche!
Mi raccomando, femministe, continuiamo a far pendere la bilancia da una parte, anche se è l’opposta, così NON sarà mai in pari e tra un mille anni, scenderanno in piazza gli uomini a rivendicare il loro diritto a non essere maltrattati.
E soprattutto, continuate a farvi manipolare dall’opinione comune, che mi pare che sia proprio la cosa giusta da fare visto che negli ultimi 4 anni è stata oggettivamente una soluzione premiante.