Scrivo questo articolo come testimonianza. Testimonianza di una che è uscita dal pensiero “malato” ed è guarita. Guarita, ormai non da mesi, ma da anni. Quindi prendila come un messaggio di speranza.
Era il 2016 o il 2017, tutto incomincia con una perdita ematica dal seno sinistro. Dire che mi allarmo è poco, quasi impazzisco.
Bisogna dire che in quel periodo avevo un lavoro che mi faceva veramente schifo: subivo forti pressioni in un luogo professionale molesto, aggressivo e maschilista, anzi no, non maschilista, proprio “bauscia”, che è intraducibile, un misto tra maschilismo e onnipotentismo, e, ad oggi, sono convinta che il mio disturbo fosse solo di tipo psicosomatico.
Per farla breve, dopo una serie di vicissitudini che non ti sto a raccontare, nell’ordine:
- abbandono il lavoro
- abbandono il mio medico curante perché non ho avuto né comprensione né alcun sostegno medico in un periodo delicato della mia vita
- finisco in disoccupazione e ne esco pure
- torno dal mio vecchio ginecologo che nel frattempo aveva avuto qualche problemino legale
- cambio medico curante per uno più “illuminato”.
Comunque, sta di fatto che il mio vecchio ginecologo mi spiega, gentilmente, che a metà ciclo, a causa della pre-menopausa, il mio corpo non produce abbastanza progesterone per cui ho questo problema del sanguinamento al seno sinistro e le conseguenti forti metrorragie di cui allora soffrivo. E quindi mi prescrive del progesterone sintetico mettendomela tipo: “Una volta preso, deve sapere che non si può più smettere, altrimenti tornano i sintomi“.
Però sorvola sul fatto che assumere il Progesterone all’età di 44 anni vuol dire dare il via al protocollo annuale di pap-test, mammografia, ago aspirato per eventuali noduli maligni etc. perché pare che chi lo assume con regolarità sia a rischio di cancro alla mammella.
Bazzecole insomma.
Prima di lui mi ero rivolta ad un paio di ginecologhe che oltre a non aver risolto il problema, mi avevano aspirato qualche nodulo qua e là non azzeccando affatto quello giusto ( a detta degli altri medici ).
Comunque, devo dire che la cura del vecchio ginecologo pareva funzionare, solo che purtroppo, ogni anno mi spediva in un centro “amico” che si occupava di martoriare il mio seno in cerca di noduli maligni.
A parte la prospettiva non proprio edificante di cercare sempre qualcosa di maligno nel mio corpo, la situazione è precipitata, quando all’ennesima visita di controllo presso il centro “amico” (che comunque non faceva prezzi proprio amichevoli…anzi!), il dottore dopo avermi visitato se ne è uscito con una frase un po’ inquietante tipo: “Eh si, vedo le cicatrici dei prelievi precedenti e purtroppo qui ce ne è un altro di nodulo da controllare“.
Al che io ho cominciato a guardarlo un po’ dubbiosa. Non ero spaventata, no…ero più…come dire…alterata come un’ape.
Gli dissi, guardandolo arrogantemente negli occhi: “Dottore, guardi bene, che sono sicura che si stia sbagliando.”
Il dottore, preso in contropiede dal mio cipiglio, è rimasto un po’ sorpreso, devo dire, ma quando ho poi continuato: “Sono sicura che si sta sbagliando perché quello è il seno sano che non ha cicatrici perché non ha mai subito alcunché“, è calato il gelo in studio.
Mi sono rivestita, ho salutato e da quel giorno non sono più tornata né dal mio ginecologo né in quel centro là.
Nel frattempo però ho dato una chance al mio medico curante, un tipo alternativo di larghe vedute, che mi ha assicurato che NON avrei potuto più fare a meno di prendere il progesterone.
Così sono tornata a casa e ho buttato la scatola del progesterone nel secchio perché ormai dubitavo di qualsiasi giudizio medico e per me era impossibile concepire che non ci fosse il modo di fare a meno di qualcosa, con effetti collaterali conclamati tra l’altro, di cui si era fatto a meno fino a quel momento.
E da lì è cominciato il mio percorso iniziatico.
Per prima cosa ho studiato la fisiologia del mio corpo: non sapevo niente di come funzionavano gli ormoni, il ciclo mestruale, il flusso mensile. Ho preso consapevolezza del mio corpo, tenuto un diario della temperatura basale, del flusso, degli stati d’animo e perfino degli sbalzi d’umore e dei periodi di insonnia. Nel frattempo ho iniziato a studiare tutto quello che si potesse sapere sui rimedi naturali che curano il ciclo femminile, ho preso contatto con la proprietaria di un’erboristeria e gli ho chiesto informazioni su determinate erbe, ho letto libri sulla salute femminile, seguito corsi di cure naturali etc.
Nel frattempo il mio ciclo era ovviamente impazzito, pensavo sinceramente di morire ( non è che abbia fatto tutto questo a cuor leggero…).
Ho passato tipo 3 mesi ininterrotti di flusso mestruale e che flusso! Mi sono presa integratori di ferro, magnesio e vitamina C per stare in piedi. Non riuscivo ad uscire di casa per lunghi periodi per quanto sangue perdessi. A posteriori direi che il mio corpo si stesse disintossicando.
Ovviamente non ero sicura di quello che stavo facendo, ma mi sono detta: “Silvia, l’unica di cui puoi fidarti, sei tu. Sei tu che conosci il tuo corpo, ok non hai una laurea in medicina, ma sei solo tu che sai come stai, solo tu puoi ascoltarti. E quindi o la va o la spacca. O muori subito o guarisci, ma comunque ti eviti cure infinite e una vita di stenti sempre ipermedicalizzata e alla ricerca di cancri e metastasi”
E a me stava bene.
Dopo una serie di tentativi non soddisfacenti ho cominciato a prendere quella che poi, si è rivelata la ricetta perfetta.
Tisana di:
- Agnocasto
- Achillea
- Ortica
- Alchemilla
in parti uguali. Me ne faccio un litro e mezzo al giorno, tutti i santi giorni eccetto i cinque giorni di flusso mestruale. Quando non posso prendere la tisana regolarmente, 1 capsula di Agnocasto a pranzo e a cena sempre in quei giorni lì.
Dal quindicesimo giorno del ciclo, per integrare il progesterone, spalmo nell’interno coscia, un centimetro di crema alla dioscorea villosa, che è un progesterone naturale.
E ho perso del peso, soprattutto addominale perché anche questo influisce sullo squilibrio ormonale.
Dopo circa un anno di questa cura, il seno ha smesso di sanguinare, il gonfiore che avevo pre-ciclo è molto meno fastidioso, il ciclo si è perfettamente regolarizzato ovvero dura dai 25 ai 28 gg con 5 giorni esatti di flusso regolare, neanche abbondante!
Inoltre avrei dovuto essere in pre-menopausa, ma credo che non lo sia più e che abbia ancora diversi cicli regolari davanti a me!
E’ un effetto placebo? Non so. Sta di fatto che se smetto o salto qualche somministrazione o comincio ad essere un po’ irregolare, ecco che il mio ciclo diventa più imprevedibile.
Quindi? quindi niente.
Io ho scelto la strada della NON medicalizzazione. Magari muoio domani, ma ho vissuto serena e inconsapevole, e questo per me non ha prezzo.
Se riesco, il mio obiettivo nella vita è quello di NON vedere mai più un dottore. La mia, però, non è una crociata contro i medici, che, comunque di per sé, si sono rivelati per lo più deludenti, quanto proprio contro questa “mentalità moderna” che ci spinge ad andare dal dottore anche per un foruncolo e a prevenire, prevenire e prevenire.
Cosa vogliamo prevenire? La morte? Ma quella è fisiologica, porca miseria!
Alla fine ho imparato che solo io so ascoltarmi e a prendermi cura di me e che il corpo, se si ha pazienza, parla, racconta e ci dice sempre quello che non va. Bisogna avere però tanto tempo e calma perché non c’è nulla di immediato. Io alle pilloline che curano istantaneamente non ci credo più: quando va bene, guariscono una cosa e ne scassano un’altra.
Ah…per chi asserisse che poi se dovessi finire all’ospedale occuperei il posto di qualcuno che se lo merita più di me perché io non sto alle regole, faccio esperimenti e quindi merito di essere buttata nel secchio e non curata…ricordo che sto pagando Fior di Quattrini alla cassa malati senza servirmi di nessun tipo di cure, neanche di quelle alternative!
Con tutti i soldi che ho fatto risparmiare allo Stato e guadagnare alla cassa malati negli ultimi 4 anni, se dovessi finire in ospedale dovrebbero soccorrermi con la barella di cristallo e il porta flebo in oro zecchino per restituirmeli, visto anche quanti soldi ogni giorno nel Mondo vengono continuamente buttati per cure non solo inefficaci, ma perfino dannose.
P.S. ah! dimenticavo, ho deciso anche di utilizzare degli assorbenti lavabili perché oltre ai dottori, non mi fido neanche più delle multinazionali, ma questa è un’altra storia. Comunque, questo non è un dettaglio di poco conto: sono convinta che incida anche questo sull’equilibrio ormonale.